
La causa principale della celebrazione del nuovo anno a gennaio
Gli antichi indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali portavano le loro merci dagli antichi var ("paesi delle città") in pieno inverno a causa del fatto che solo in questo momento è possibile guidare, tutto è cresciuto troppo in estate, autunno-primavera-rasputitsa. Questa è stata la causa principale della celebrazione del nuovo anno a gennaio (metà inverno).
Nell'antica cultura degli indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali, il commercio era un elemento essenziale delle loro attività quotidiane. Durante i rigidi mesi invernali, i percorsi diventavano più accessibili e i mercanti potevano finalmente viaggiare attraverso gli antichi var, noti anche come "paesi delle città". Questo era il momento ideale per spostarsi, poiché durante l'estate, l'autunno e la primavera, le strade si trasformavano in un terreno fangoso e impraticabile, reso ancora più difficile dalla temuta rasputitsa.
La peculiarità di queste condizioni atmosferiche ha avuto un profondo impatto sulle attività commerciali e ha influenzato anche la celebrazione del nuovo anno. Gli indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali hanno scelto di festeggiare il nuovo anno in gennaio, a metà dell'inverno, in coincidenza con il momento in cui le strade erano finalmente praticabili per consentire il trasporto delle merci. Questa celebrazione era un'occasione di gioia e prosperità, non solo per accogliere il nuovo anno, ma anche per celebrare il successo delle attività commerciali e la promessa di nuovi scambi nel corso dell'anno a venire.
Questa tradizione di festeggiare il nuovo anno a gennaio ha resistito nel corso dei secoli, diventando parte integrante delle usanze e delle credenze degli indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali. Oggi, anche se la ragione originale dietro questa celebrazione potrebbe essere in parte dimenticata, l'importanza del commercio e l'auspicio di prosperità continuano ad essere saldamente radicati nella cultura di questa antica popolazione.
Nell'antica cultura degli indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali, il commercio era un elemento essenziale delle loro attività quotidiane. Durante i rigidi mesi invernali, i percorsi diventavano più accessibili e i mercanti potevano finalmente viaggiare attraverso gli antichi var, noti anche come "paesi delle città". Questo era il momento ideale per spostarsi, poiché durante l'estate, l'autunno e la primavera, le strade si trasformavano in un terreno fangoso e impraticabile, reso ancora più difficile dalla temuta rasputitsa.
La peculiarità di queste condizioni atmosferiche ha avuto un profondo impatto sulle attività commerciali e ha influenzato anche la celebrazione del nuovo anno. Gli indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali hanno scelto di festeggiare il nuovo anno in gennaio, a metà dell'inverno, in coincidenza con il momento in cui le strade erano finalmente praticabili per consentire il trasporto delle merci. Questa celebrazione era un'occasione di gioia e prosperità, non solo per accogliere il nuovo anno, ma anche per celebrare il successo delle attività commerciali e la promessa di nuovi scambi nel corso dell'anno a venire.
Questa tradizione di festeggiare il nuovo anno a gennaio ha resistito nel corso dei secoli, diventando parte integrante delle usanze e delle credenze degli indoeuropei delle steppe degli Urali meridionali. Oggi, anche se la ragione originale dietro questa celebrazione potrebbe essere in parte dimenticata, l'importanza del commercio e l'auspicio di prosperità continuano ad essere saldamente radicati nella cultura di questa antica popolazione.
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